Al calar del sipario dipinsi un'emozione

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Informazioni sull'autore

Cesare Perri, psichiatra e psicoterapeuta, è stato Direttore di un Dipartimento di salute mentale. È stato docente esterno all’Università della Calabria per i seguenti insegnamenti: Logiche di ricerca e processi decisionali, Internet e scienze umane, Leadership e gestione dei collaboratori, Processi motivazionali e gestione delle conoscenze. Ha insegnato Riabilitazione psichiatrica all’Università di Messina. Ha diretto la rivista di psichiatria e psicologia Acting in-out. È autore di cinquanta pubblicazioni; delle sillogi I luoghi della depressione (2003), Sussurri di vita intorno alla persona con demenza (2003), Per timore della luce (2008), Storie di fiumi e di abbandoni (2012), E divennero piume. Conversando con il mio angelo custode (2017); del romanzo Le Acrobazie del baco (2014); e dei saggi Giochi in famiglia, identità, ruoli e relazioni (1996), Una mente speciale (2007), Due cuori e una casa? Il matrimonio un progetto a vita intera (2011), Là dove ‘l sol tace, una lettura critica della depressione intrecciata con le cantiche dantesche (2013).

Codice: 978-88-98838-85-1

Autore: Cesare Perri

Editore: Talos edizioni

Anno: 2017

Genere: Silloge poetica

Prezzo libro: 10.0 €

Prezzo PDF: 0.0 €

Nº pagine: 98

Dimensioni: 13*20 cm

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Trama

Cesare Perri è un autore generoso, completamente immerso nel segno che ne definisce la presenza per gli altri, siano questi lettori o pazienti, e lì resta come sospeso – parla il linguaggio rarefatto della poesia – in espressioni che scivolano via leggere come gocce d’acqua sulla pelle. Ha sempre qualcosa da dire come essere sensibile in mezzo alle delusioni della vita, eppure si fa trovare come sostenuto da una miriade di vive emozioni. Al calar del sipario dipinsi un’emozione è luce e riparo oltre questo cono d’ombra, attraverso una serie di lievi sospiri, un’immagine chiara rilasciata con la profonda sensazione di creare qualcosa, un varco, un’onda sul passato per incorniciare con eleganza questo presente tutto ancora da vivere. E consegnare al tempo, a noi altri, situazioni e sentimenti molto comuni. Questa nuova silloge vede infatti un autore più sicuro dei propri mezzi, più consapevole nel compiere una scelta stilistica in maniera quasi netta; rispetto alle raccolte precedenti qui è più presente l’uso dell’ironia, un approccio svagato – come di chi si rifugia in una stanza aperta su più lati, porte per tutti – e tutto è come immerso nella magia di un ritmo musicale, una scelta che riprende la necessità della libertà, la scelta del respiro per frazionare il tempo, vissuto e da vivere, in versi brevi come sussurri. - dalla prefazione di Pasquale Allegro -